1. Chi esercita un ministero spirituale non è più stimato come una volta, neanche dai credenti.
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2. I giovani desiderano una misura di sicurezza, mentre il servizio cristiano non la prevede, nel senso che comporta di solito sacrifici e rinunzie.
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3. Molti giovani non vogliono sottomettersi ad alcuna autorità, né umana né divina, ma è impossibile fare un buon lavoro spirituale agendo solo di testa propria.
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4. La società è molto frammentata. I giovani desiderano una specializzazione in cui esprimersi e pensano che i loro talenti saranno sciupati in un ministero spirituale.
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5. Il lavoro missionario è visto più come una professione umana e non come una chiamata divina. Perciò è valutato o respinto per motivi professionali.
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6. Molti si spaventano davanti a un impiego a lungo termine. Una volta dati a un lavoro spirituale, è difficile o impossibile rientrare in altre occupazioni.
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7. La mentalità secolarizzata ha invaso la chiesa. Perciò un servizio sociale sembra utile, mentre un servzio spirituale è considerato pittosto fuori della realtà.
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8. I giovani sono insicuri anche riguardo alla propria fede. I loro interrogativi superano le loro certezze.
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9. Molti giovani credenti hanno una fede più ereditata dai genitori credenti che non convinzioni proprie. Respingono perciò un impegno totale.
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10. Troppi ascoltano più i consigli di altri, le opinioni di genitori o amici, che non i comandamenti della Bibbia.
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